Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie.

Si sta come a Bergamo dopo 92 giorni a Verona.

Dopo 92 giorni lontana dai miei genitori, dalle mie amiche, dal mio Curcuma, dallo studio, dalla casa, dalle mie abitudini.

Dopo 92 giorni trascorsi h24 7/7 con il mio compagno, in un equilibrio sin da subito trovato, tra nuovi ritmi condivisi e un rapporto consolidato.

Dopo una giornata a Garda, tra corsa, nuotata in acque libere e conseguente eritema da bagnante, perché la muta la faccia non te la copre e l’acqua forse non era così pulita.

Dopo 2 ore di coda, perché l’A4 ti deve far capire sin da subito chi comanda.

Dopo le decisioni prese, le consapevolezze acquisite e le paure che il nuovo porta con sé.

Dopo tutto questo, sono tornata a Bergamo.

Prima tappa: lo studio.

Il computer che non va, le mail che non si scaricano, le pratiche ammassate e il Tribunale che ancora non ha deciso che ne sarà di noi.

Il dolore della mia collega, nonché amica, madre bis e sorella maggiore, che ha perso entrambi i genitori in un mese e mezzo.

L’ansia di mia madre, sempre su quella sottile e pericolosa linea del vorrei ma non posso.

Seconda tappa: casa.

Ma quale casa esattamente?

Quella dove vivo quando sono a Bergamo, accanto a mio padre, quando ho deciso di andarmene da quella che avevo appena acquistato (ma questo è un altro capitolo).

Quella dove mi sono riscoperta, anche grazie a Curcuma, che appena mi ha visto si è nascosto con sdegno.

Quella dove non so più dove sono le mie cose, il frigo è sempre vuoto, i vestiti appaiono e scompaiono e io torno bambina, viste le invasioni di campo di mio padre.

Già, mio padre.

Il perno attorno al quale tutto ruota, il caposaldo, il punto fermo.

Di lui parlerò. Non ora.

Dicevamo… la casa…

Qual è la casa?

Non un luogo fisico.

Non l’ho mai avuta in quel senso. Mai.

Casa è calore, senso di appartenenza, sicurezza, fiducioso abbandono.

Casa è il mio compagno, sempre, i miei genitori, certo, le mie amiche, anche, Curcuma, pure.

Casa è anche profumo di una torta al limone.

Ingredienti:
– 200 ml Panna a lunga conservazione zuccherata (a temperatura ambiente)
– 200 gr Farina 00
– 50 gr Fecola di patate
– 150 gr Zucchero semolato
– 4 Uova (a temperatura ambiente)
– 1 bustina Lievito per dolci
– 2 Limoni non trattati

Step 1
Preriscaldiamo il forno a 180 gradi in modalità statico.
Montiamo con le fruste elettriche uova e zucchero per almeno 10 minuti: dovranno triplicare in volume.

Step 2
Aggiungiamo quindi le zeste dei limoni, la panna e le polveri precedentemente setacciate e mescoliamo sino a ottenere un composto liscio senza grumi.

Step 3
Inforniamo per circa 35 minuti: vale sempre la prova dello stecchino eh!